Mercoledì 1 aprile: la lunga notte dell’Inps

Mercoledì 1 aprile sarà ricordato per la lunga notte dell’Inps. A mezzanotte e un secondo c’è stato subito l’assalto per le domande di sostegno agli autonomi e alle partite Iva di 600 euro.

Io ero già sdraiata a letto, con un libro tra le mani, non me ne sono neanche accorta. Poi alle 3 mi sono svegliata e non riuscivo a riprendere sonno, quindi ho scorso un po’ i post che riportavano di incazzature roboanti. Persone che hanno finito il tasto F5 a forza di aggiornare per trovare il varco funzionante nel sito dell’Inps.

Devo dire che io ho delegato il commercialista a farlo per me, una scelta di comodo me ne rendo conto, ma conoscendo il mio limite di sopportazione non potevo fare altrimenti. E poi mi pare pure giusto così, certo in fattura poi ci sarà anche la nottata che ha passato al pc ma non avrò avuto la gastrite per 600 euro. Che poi non si sa neanche se ci toccano anche se la richiesta è andata a buon fine.

“Chi primo arriva meglio alloggia”. Il senso di questa notte si può riassumere così.

Quindi oggi ci vogliono alcuni consigli calmierati sull’esperienza mistica di presentazione della domanda all’Inps.

Mercoledì 1 aprile vi consiglio:
  1. Non avete dormito e avete gli occhi pesti e i nervi a fior di pelle? Oggi vi potete dedicare alla pennica, è cosa buona e giusta. Ve la concedo.
  2. Non siete riusciti ancora a presentare la domanda? Molto probabilmente a meno di un intervento divino o una sana botta di culo non ce la farete. Quindi smettetela di stare attaccati al pc, non vi fa bene. Aumenta sempre più il giramento di palle di non riuscire a chiedere ciò che vi spetta. Ma lo sapete bene, se siete una partita Iva, i bocconi amari da buttare giù sono sempre dietro l’angolo.
  3. Ce l’avete fatta e vorreste festeggiare? Non ci provate neanche, perché finché non saranno accreditati sul conto corrente, niente è sicuro. Quindi non spendete un centesimo in più di quello che potete, non fate affidamento su soldi che ancora non avete in tasca. Poi si che piangerete.
  4. In tutti e tre i casi precedenti vi consiglio di fare un’infornata di biscotti strapieni di cioccolata e poi mangiarveli tutti. Una consolazione ci vuole.

Non disperate, può andare sempre peggio.

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