Shiatsu: questa è la sua settimana

Benessere e buone pratiche

Oggi parliamo della settimana dello shiatsu.

E il modo migliore di farlo è con Cecilia Susani, presidente dell’Associazione “Centro Diffusione Shiatsu Ju Bian” di Firenze.

Cominciamo la chiacchierate e mi dice subito: “Pratico da 17 anni, posso garantire che il percorso di operatore è un arricchimento personale e contribuisce ad una crescita interiore, ma anche ad un rispetto per il proprio corpo e il proprio sentire per poi diventare un aiuto e un sostegno per gli altri”.

E allora chiedialei.it parla di shiatsu con lei. Chi meglio!

Difficile non aver sentito parlare di shiatsu, ma in pochi sanno in realtà di cosa si tratti. In poche righe come lo descriveresti?

Lo shiatsu si può definire un’arte della salute. Uno strumento che può far arrivare ad un conoscenza più profonda di sé. A livello fisico, ma anche sul piano delle emozioni. E poi gradualmente aiutare gli altri a sviluppare la loro parte sana, il loro vigore. Incoraggia a focalizzarsi sul proprio benessere.

Questa è la settimana dello shiatsu, ben 600mila persone in Italia si sottopongono con regolarità ai trattamenti. Quali sono i principali motivi per cui ci si rivolge ad un operatore?

Le persone si approcciano allo shiatsu se hanno un disturbo fisico, come ad esempio un forte mal di schiena o un’emicrania, che dura da molto tempo e hanno provato a risolverlo con altri metodi, senza risultato.

Una volta provato lo shiatsu però, la maggior parte delle persone si rende conto che quel disturbo di partenza può anche essere solo il riflesso superficiale di molte tensioni o stress accumulati nel tempo. A quel punto, il disturbo non è più al centro dell’attenzione, ma tutta la persona diventa importante.

Consigli per avvicinarsi allo studio dello shiatsu

Il mio consiglio è quello di provare almeno una volta a ricevere un trattamento. Per avere un’idea più precisa e non confonderlo con altre tipologie di trattamenti. Se la curiosità spinge ad andare oltre, consiglio di iscriversi ad un corso base (di una durata di circa 16 ore) per comprendere se la curiosità può portare ad un interesse, fino a decidere di seguire un corso professionale.

Durante il triennio gli allievi partecipano a lezioni teoriche e pratiche per un totale di 250 ore all’anno (che si distribuiscono su 11 week end e una serata ogni due settimane) più i trattamenti da fare “a casa” che vengono registrati e certificati. Il team di insegnanti segue gli allievi durante il percorso e li assiste in tutte le fasi dell’apprendimento fino alla preparazione degli esami di fine corso nonché a quello nazionale.

Diffidare dalle imitazioni, come essere sicuri che ci stiamo rivolgendo a persone serie e preparate?

Gli operatori qualificati hanno conseguito un diploma triennale presso una scuola di shiatsu per un minimo di 650 ore certificate. A seguito dei 3 anni, è prevista l’iscrizione ad un esame nazionale presso Federazioni e Associazioni Professionali riconosciute. Si accede così ad un registro/albo nazionale. Gli operatori, attraverso l’Educazione Continua denominata ECOS, frequentano corsi di aggiornamento che attribuiscono loro i punteggi necessari per mantenere l’iscrizione all’albo. Basta verificare che questi requisiti siano rispettati.

settimana dello shiatsu

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