Lavorare da casa, siamo tanti ormai!

Pro e contro delle nuove professioni

Lavorare da casa, o lavorare da remoto, o nomadismo digitale, o smart working. Insomma chiamatelo come volete ma sta diventando una formula sempre più diffusa. E me ne rendo conto da quando alla domanda: “Dove lavori?” rispondo da casa e da ovunque abbia modo di farlo, non vedo più facce sorprese. All’inizio era un mix tra “ma che fortunata che sei” e “se,se, vorrei vedere, in pratica non fai niente”.

Quindi significa che non sono più una mosca bianca e che i miei interlocutori hanno già sentito parlare di lavorare da casa, questa volta come una cosa seria e non un baloccarsi qualunque.

E infatti fioccano articoli con cadenza ravvicinata. Pare che l’argomento interessi a molti. Basta pensare che si sia preso subito in considerazione il fatto che si possa andare fuori di melone come ci dice FoxLife parlando di burnout . Oppure che non tutti sono adatti a lavorare da casa, ci hanno pure fatto una ricerca alla School of Managment del Politecnico di Milano.

Insomma io non me lo sono scelto, ma lavorare da casa è stata una necessità per sopravvivere. In cerca di un’occupazione da tempo, me lo sono quasi inventato, così per dire. Un incontro fortunato con una professionista e sono affiorate delle potenzialità che non avevo mai preso in considerazione. Pensate però che in un tema alle scuole medie scrissi che avrei fatto la libera professionista. Alla fine ho rispettato quello che desideravo a 11 anni.

Lavorare da casa è bello ma non è oro tutto quel che luccica

1) Perché quando è inverno, piove o fa freddo, non ti devi muovere. Incastrarti nel traffico e arrivando in ritardo cominciare nel peggior modo la giornata.

Io spesso lavoro sotto al piumone con il pc sulle gambe. Invidia eh!

Il rischio di diventare un tutt’uno con il letto è assai elevato. La pigrizia aumenta molto quando si appartiene alla schiera di chi deve lavorare da casa

  1. E’ bello anche perché non hai degli orari ben definiti e la sveglia la fai suonare a seconda dei tuoi programmi e del tuo sonno. Non avere orari significa anche lavorare alle 22, di sabato e di domenica a qualsiasi ora del giorno e della notte
  2. Le pause le gestisci al meglio e puoi approfittare del tempo per sbrigare tante cose. Ad esempio preparare la cena senza arrivare all’ultimo minuto. Andare alla posta in un orario strategico o regalarti la puntata della serie di turno che stai guardando! A volte le pause non finiscono mai e il lavoro rimane indietro
  3. Non devi per forza avere a che fare con colleghi antipatici. Mica tutti sono così però! Ci si perde una parte di socialità importante

2 Comments

  1. khadi

    25 Novembre 2017 at 17:06

    Ciao Sara, anch’io “lavoro” da casa, anche se sono ancora nella fase dell’invenzione del lavoro e questo articolo è davvero carino, mi ci sono rivista molto (a parte il piumone!! ehhehehh)
    Perché in un altro articolo non ci racconti che lavoro fai e come hai fatto a trovarlo (o a inventarlo)?
    Sarebbe di grande ispirazione per tutte. Baci!

    1. admin

      26 Novembre 2017 at 12:21

      Grazie per i complimenti! Mi hai dato una buona idea, scriverò di nuovo sull’argomento 😉

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